L’intervento progettuale si inserisce in un contesto territoriale caratteristico, dove la storia, l'arte, l'ambiente, la tecnica e le diverse culture del lavoro che si sono succedute hanno conferito particolare ricchezza e complessità. Nell’area circostante va rilevata la presenza del Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, uno dei primi a carattere tematico istituito in Italia, che con il valore delle sue testimonianze archeologiche e la significatività del suo patrimonio archeo-industriale e la qualità delle sue risorse ambientali e paesaggistiche ne fanno un parco politematico che trova difficilmente altre esperienze riscontrabili. Il Parco nasce dalla volontà di non disperdere la storia della attività minerarie e della metallurgia che si sono succedute nel comprensorio delle Colline metallifere Grossetane per circa tre millenni e che hanno influito alla determinazione del loro paesaggio culturale. L’intervento che si propone risulta quindi coerente con il contesto territoriale ove sarà ubicato, ed è teso a qualificare un territorio della Toscana, già vocato alle attività industriali, attraverso un insieme di interventi sperimentali a valenza energetico-ambientale, realizzando degli edifici e delle aree esterne che possiedono una elevata qualità fruitiva. La centrale andrà ad inserirsi in un contesto agricolo, nel quale affermerà la propria identità grazie ad una eloquenza materica che stempera il rigore geometrico della massa architettonica e ne segnala la diversità, ma solo parzialmente. Dominerà in questi spazi, accettando il confronto con la logica del luogo. L’innesto delle architetture nel tessuto preesistente non disdegna nemmeno la diretta intersezione con vecchie costruzioni agricole, utilizzando nei rivestimenti dei materiali tipici della zona. Le strutture, l’edificio polifunzionale e l’impianto biomassa, si fronteggeranno lungo un percorso interno che attraversa giardini relax e piccole vasche di acqua artificiale. Saranno unite tra di loro sui lati esterni del lotto da una recinzione o struttura a griglia, pensata per essere rivestita dal verde di piante rampicanti con la funzione di schermare nel tempo l’impianto dalle strade, poco transitate, che lo circondano. Le attività contenute nelle architetture saranno di alto livello. Le aree destinate ad un turismo tecnologico riceveranno il massimo della luce e dell’areazione naturale.

Progettazione di un impianto di produzione di energia elettrica a biomasse

Di Matteo U;
2010-01-01

Abstract

L’intervento progettuale si inserisce in un contesto territoriale caratteristico, dove la storia, l'arte, l'ambiente, la tecnica e le diverse culture del lavoro che si sono succedute hanno conferito particolare ricchezza e complessità. Nell’area circostante va rilevata la presenza del Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, uno dei primi a carattere tematico istituito in Italia, che con il valore delle sue testimonianze archeologiche e la significatività del suo patrimonio archeo-industriale e la qualità delle sue risorse ambientali e paesaggistiche ne fanno un parco politematico che trova difficilmente altre esperienze riscontrabili. Il Parco nasce dalla volontà di non disperdere la storia della attività minerarie e della metallurgia che si sono succedute nel comprensorio delle Colline metallifere Grossetane per circa tre millenni e che hanno influito alla determinazione del loro paesaggio culturale. L’intervento che si propone risulta quindi coerente con il contesto territoriale ove sarà ubicato, ed è teso a qualificare un territorio della Toscana, già vocato alle attività industriali, attraverso un insieme di interventi sperimentali a valenza energetico-ambientale, realizzando degli edifici e delle aree esterne che possiedono una elevata qualità fruitiva. La centrale andrà ad inserirsi in un contesto agricolo, nel quale affermerà la propria identità grazie ad una eloquenza materica che stempera il rigore geometrico della massa architettonica e ne segnala la diversità, ma solo parzialmente. Dominerà in questi spazi, accettando il confronto con la logica del luogo. L’innesto delle architetture nel tessuto preesistente non disdegna nemmeno la diretta intersezione con vecchie costruzioni agricole, utilizzando nei rivestimenti dei materiali tipici della zona. Le strutture, l’edificio polifunzionale e l’impianto biomassa, si fronteggeranno lungo un percorso interno che attraversa giardini relax e piccole vasche di acqua artificiale. Saranno unite tra di loro sui lati esterni del lotto da una recinzione o struttura a griglia, pensata per essere rivestita dal verde di piante rampicanti con la funzione di schermare nel tempo l’impianto dalle strade, poco transitate, che lo circondano. Le attività contenute nelle architetture saranno di alto livello. Le aree destinate ad un turismo tecnologico riceveranno il massimo della luce e dell’areazione naturale.
2010
Architettura Industriale
Fonti rinnovabili
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14241/5071
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