Nella teoria della conoscenza di Leibniz, la percezione corrisponde alla pura sensibilità ed è apprensione oscura, incosciente dei dati, al contrario l’appercezione è la coscienza delle percezioni che ci permette di passare gradualmente dall’oscurità alla chiarezza dell’intelletto. Nel fluire del tempo della nostra esistenza, sperimentiamo una molteplicità di percezioni, a volte poco intense, che sfuggono alla piena coscienza e consapevolezza del nostro io: vi è un continuo dinamismo tra ciò che è oscuro, potenziale, inconscio e l’orizzonte di una conoscenza che progressivamente acquisirà un senso e un significato più chiaro, profondo, autentico, cosciente, consapevole. Le nostre percezioni sono accompagnate da un processo soggettivo-riflessivo-cognitivo: l’appercezione è il fondamento ultimo della coscienza e dell’io. Questo significato viene ripreso e rielaborato da Kant che definisce l’appercezione pura quell’io penso che «deve poter accompagnare tutte le nostre rappresentazioni», costituendo l’unità pura, originaria, sintetica dell’appercezione trascendentale: «il principio supremo della conoscenza umana a cui deve ricollegarsi ogni uso dell’intelletto, la logica e la filosofia trascendentale».

Le percezioni oscure e l'appercezione trascendentale in Leibniz e Kant

GENTILE A
2016-01-01

Abstract

Nella teoria della conoscenza di Leibniz, la percezione corrisponde alla pura sensibilità ed è apprensione oscura, incosciente dei dati, al contrario l’appercezione è la coscienza delle percezioni che ci permette di passare gradualmente dall’oscurità alla chiarezza dell’intelletto. Nel fluire del tempo della nostra esistenza, sperimentiamo una molteplicità di percezioni, a volte poco intense, che sfuggono alla piena coscienza e consapevolezza del nostro io: vi è un continuo dinamismo tra ciò che è oscuro, potenziale, inconscio e l’orizzonte di una conoscenza che progressivamente acquisirà un senso e un significato più chiaro, profondo, autentico, cosciente, consapevole. Le nostre percezioni sono accompagnate da un processo soggettivo-riflessivo-cognitivo: l’appercezione è il fondamento ultimo della coscienza e dell’io. Questo significato viene ripreso e rielaborato da Kant che definisce l’appercezione pura quell’io penso che «deve poter accompagnare tutte le nostre rappresentazioni», costituendo l’unità pura, originaria, sintetica dell’appercezione trascendentale: «il principio supremo della conoscenza umana a cui deve ricollegarsi ogni uso dell’intelletto, la logica e la filosofia trascendentale».
2016
9788867881154
Percezione, Apprensione, Appercezione, Percezioni oscure, Riflessione, Leibniz, Kant, Appercezione trascendentale, Immaginazione “produttiva”, Schematismo trascendentale
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