La crisi dell’unione dei genitori costituisce spesso un evento traumatico per i figli. La legislazione italiana in materia è diretta alla creazione di una disciplina dei rapporti tra genitori divorziati e tra questi e la prole, tale da consentire il perseguimento in concreto dell’interesse dei figli. Di tale normativa, che, nel tempo, è stata oggetto di rilevanti modifiche, si dà conto in questo capitolo del trattato. In particolare, si rileva che la normativa, precedentemente distribuita tra gli artt. 6 e 11 l. n. 878/1970 e successivamente contemplata dall’art. 6 L.D., deve essere coordinata con le norme in tema di affidamento condiviso, introdotte nell’ordinamento italiano – per la separazione personale dei coniugi – dalla l. 8 febbraio 2006, n. 54, ma applicabili, ai sensi dell’art. 4 di tale ultima legge, anche in ipotesi di scioglimento e di cessazione degli effetti civili del matrimonio. Si dà altresì conto del dibattito dottrinario e giurisprudenziale che si registra sull’argomento. Nello studio, dapprima si analizza il principio dell’interesse morale e materiale della prole, principio cardine in tema di affidamento della prole. Successivamente si illustrano le tematiche delle modalità dell’affidamento, dell’esercizio della potestà sui figli, dell’amministrazione dei beni e del potere di rappresentanza nonché della regolamentazione del diritto di visita, secondo la disciplina divorzile. Si illustrano poi le disposizioni in tema di affidamento della prole, introdotte dalla l. 8 febbraio 2006, n. 54, applicabili in caso di scioglimento e di cessazione degli effetti civili del matrimonio. In tale ambito si riferisce dell’esercizio della potestà genitoriale sulla prole e dell’amministrazione dei beni nonché dell’audizione dei minori. Oggetto di analisi è infine l’obbligo di mantenimento incombente tanto sul genitore affidatario quanto sul genitore non affidatario nei confronti della prole minorenne e l’obbligo di mantenimento della prole maggiorenne. Come per la tematica dell’affidamento, il suddetto obbligo è esaminato alla luce delle disposizioni divorzili e alla luce della normativa dettata dalla l. 8 febbraio 2006, n. 54. In questo quadro si tratteggiano le delicate questioni dell’adeguamento automatico dell’assegno di mantenimento a favore dei figli al costo della vita e degli strumenti di tutela nel caso di inadempimento agli obblighi di contribuzione al mantenimento, di istruzione ed educazione della prole, secondo la normativa divorzile, e dell’adeguamento automatico dell’assegno di mantenimento agli indici ISTAT e degli strumenti di tutela nel caso di inadempimento agli obblighi di contribuzione al mantenimento, di istruzione ed educazione della prole, secondo la novella del 2006.
Gli effetti del divorzio nei rapporti con i figli
Rossi M
2009-01-01
Abstract
La crisi dell’unione dei genitori costituisce spesso un evento traumatico per i figli. La legislazione italiana in materia è diretta alla creazione di una disciplina dei rapporti tra genitori divorziati e tra questi e la prole, tale da consentire il perseguimento in concreto dell’interesse dei figli. Di tale normativa, che, nel tempo, è stata oggetto di rilevanti modifiche, si dà conto in questo capitolo del trattato. In particolare, si rileva che la normativa, precedentemente distribuita tra gli artt. 6 e 11 l. n. 878/1970 e successivamente contemplata dall’art. 6 L.D., deve essere coordinata con le norme in tema di affidamento condiviso, introdotte nell’ordinamento italiano – per la separazione personale dei coniugi – dalla l. 8 febbraio 2006, n. 54, ma applicabili, ai sensi dell’art. 4 di tale ultima legge, anche in ipotesi di scioglimento e di cessazione degli effetti civili del matrimonio. Si dà altresì conto del dibattito dottrinario e giurisprudenziale che si registra sull’argomento. Nello studio, dapprima si analizza il principio dell’interesse morale e materiale della prole, principio cardine in tema di affidamento della prole. Successivamente si illustrano le tematiche delle modalità dell’affidamento, dell’esercizio della potestà sui figli, dell’amministrazione dei beni e del potere di rappresentanza nonché della regolamentazione del diritto di visita, secondo la disciplina divorzile. Si illustrano poi le disposizioni in tema di affidamento della prole, introdotte dalla l. 8 febbraio 2006, n. 54, applicabili in caso di scioglimento e di cessazione degli effetti civili del matrimonio. In tale ambito si riferisce dell’esercizio della potestà genitoriale sulla prole e dell’amministrazione dei beni nonché dell’audizione dei minori. Oggetto di analisi è infine l’obbligo di mantenimento incombente tanto sul genitore affidatario quanto sul genitore non affidatario nei confronti della prole minorenne e l’obbligo di mantenimento della prole maggiorenne. Come per la tematica dell’affidamento, il suddetto obbligo è esaminato alla luce delle disposizioni divorzili e alla luce della normativa dettata dalla l. 8 febbraio 2006, n. 54. In questo quadro si tratteggiano le delicate questioni dell’adeguamento automatico dell’assegno di mantenimento a favore dei figli al costo della vita e degli strumenti di tutela nel caso di inadempimento agli obblighi di contribuzione al mantenimento, di istruzione ed educazione della prole, secondo la normativa divorzile, e dell’adeguamento automatico dell’assegno di mantenimento agli indici ISTAT e degli strumenti di tutela nel caso di inadempimento agli obblighi di contribuzione al mantenimento, di istruzione ed educazione della prole, secondo la novella del 2006.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.