I rapporti di convergenza tra totalitarismo e utopia e in particolare la loro tendenza a integrare l'individuo in una totalità funzionale regolata dalla logica della sicurezza, costituiscono la premessa per una ridefinizione della tradizionale categoria di alterità, tale da coinvolgere la sfera della rappresentanza, la rappresentazione simbolica dello spazio politico, le implicazioni biopolitiche del potere e i rapporti tra democrazia e la modernità. In particolare le interpretazioni offerte da alcuni tra i principali esponenti del dibattito contemporaneo francese (Pierre Manent, Claude Lefort e Miguel Abensour) lasciano emergere le tensioni innescate dalla logica contraddittoria ma al tempo stesso dotata di un’intrinseca coerenza autoreferenziale, su cui si regge il dominio totalitario, in un'analisi che si condensa nella necessaria e incessante ridefinizione dell’altro come nemico.
L'altro come nemico: letture del totalitarismo
ARCIERO A
2008-01-01
Abstract
I rapporti di convergenza tra totalitarismo e utopia e in particolare la loro tendenza a integrare l'individuo in una totalità funzionale regolata dalla logica della sicurezza, costituiscono la premessa per una ridefinizione della tradizionale categoria di alterità, tale da coinvolgere la sfera della rappresentanza, la rappresentazione simbolica dello spazio politico, le implicazioni biopolitiche del potere e i rapporti tra democrazia e la modernità. In particolare le interpretazioni offerte da alcuni tra i principali esponenti del dibattito contemporaneo francese (Pierre Manent, Claude Lefort e Miguel Abensour) lasciano emergere le tensioni innescate dalla logica contraddittoria ma al tempo stesso dotata di un’intrinseca coerenza autoreferenziale, su cui si regge il dominio totalitario, in un'analisi che si condensa nella necessaria e incessante ridefinizione dell’altro come nemico.File | Dimensione | Formato | |
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