Incentrato su un’analisi delle discussioni sul tema dell’Europa e dell’Occidente sviluppatesi nel primo dopoguerra sulle pagine della rivista «The Criterion» (animata dall’intento di aprire il panorama culturale britannico agli influssi internazionali e di documentare i mutamenti del pensiero moderno) il saggio si sofferma su un confronto caratterizzato da una pluralità di punti di vista e destinato a coinvolgere in particolare le questioni relative ai rapporti tra umanesimo e religione e quelle aperte dall’avvento dei regimi totalitari. In particolare il costante riferimento alla “crisi dell’occidente” da parte di Eliot, oltre a orientare gli stessi contenuti del «Criterion», si condensa nel tentativo di dominare le contraddizioni dell’epoca contemporanea facendo appello a una dimensione religiosa e filosofica e a una concezione salvifica della storia che finisce con il metterne il rilievo il carattere a un tempo ricorrente ed effimero di tale crisi. Al centro delle proposte teoriche di numerosi altri studiosi ospitati sul «Criterion», questa prospettiva si traduce in Eliot in una costante attenzione al rapporto tra nazionalismo e internazionalismo, che dominata dall’esigenza di ribadire il ruolo di mediazione della Gran Bretagna e imperniata sul primato della cultura, finisce con il portare in primo piano la questione dei rapporti tra Occidente e Oriente. Su quest’ultima tema prende avvio il dibattito aperto da Henri Massis che, in un articolo pubblicato sul «Criterion» dell’aprile 1926, insisteva sulla radicale antitesi tra Oriente e Occidente, individuando nella minaccia asiatica e in quella bolscevica le cause della precarietà dell’Europa). Le intense reazione critiche suscitate da tale interpretazione, nel testimoniare la volontà di un costante confronto tra opinioni contrastanti e divergenti, confermano in definitiva la vocazione cosmopolitica del «Criterion» e la sua aderenza alle posizioni di un conservatorismo ispirato ai principi del classicismo. Nel corso degli anni Trenta, la tendenza a privilegiare le implicazioni cristiane dell’idea di Europa, unita al senso di pessimismo alimentato dalla diffusione dei regimi totalitari, sarà invece espressa soprattutto da Christopher Dawson che, anticipando sul «Criterion» le sue indagini sulla formazione della civiltà europea, si richiamerà ai valori cristiani, in una critica della cultura secolarizzata e materialistica reinterpretata anche in questo caso alla luce di una concezione rigeneratrice della crisi contemporanea. Seppur interrotto dall’inizio della seconda guerra mondiale, l’impegno europeistico del «Criterion» continuerà a orientare le riflessioni di Eliot, che nel corso degli anni Quaranta ribadirà l’importanza della responsabilità morale degli uomini di lettere, attestando, in Appunti per una definizione della cultura (1948), il decisivo ruolo svolto in tal senso durante la sua attività di direttore editoriale del primo dopoguerra.

“There will be time to murder and create”. Il declino dell'Occidente sulle pagine del «Criterion»

ARCIERO A
2012-01-01

Abstract

Incentrato su un’analisi delle discussioni sul tema dell’Europa e dell’Occidente sviluppatesi nel primo dopoguerra sulle pagine della rivista «The Criterion» (animata dall’intento di aprire il panorama culturale britannico agli influssi internazionali e di documentare i mutamenti del pensiero moderno) il saggio si sofferma su un confronto caratterizzato da una pluralità di punti di vista e destinato a coinvolgere in particolare le questioni relative ai rapporti tra umanesimo e religione e quelle aperte dall’avvento dei regimi totalitari. In particolare il costante riferimento alla “crisi dell’occidente” da parte di Eliot, oltre a orientare gli stessi contenuti del «Criterion», si condensa nel tentativo di dominare le contraddizioni dell’epoca contemporanea facendo appello a una dimensione religiosa e filosofica e a una concezione salvifica della storia che finisce con il metterne il rilievo il carattere a un tempo ricorrente ed effimero di tale crisi. Al centro delle proposte teoriche di numerosi altri studiosi ospitati sul «Criterion», questa prospettiva si traduce in Eliot in una costante attenzione al rapporto tra nazionalismo e internazionalismo, che dominata dall’esigenza di ribadire il ruolo di mediazione della Gran Bretagna e imperniata sul primato della cultura, finisce con il portare in primo piano la questione dei rapporti tra Occidente e Oriente. Su quest’ultima tema prende avvio il dibattito aperto da Henri Massis che, in un articolo pubblicato sul «Criterion» dell’aprile 1926, insisteva sulla radicale antitesi tra Oriente e Occidente, individuando nella minaccia asiatica e in quella bolscevica le cause della precarietà dell’Europa). Le intense reazione critiche suscitate da tale interpretazione, nel testimoniare la volontà di un costante confronto tra opinioni contrastanti e divergenti, confermano in definitiva la vocazione cosmopolitica del «Criterion» e la sua aderenza alle posizioni di un conservatorismo ispirato ai principi del classicismo. Nel corso degli anni Trenta, la tendenza a privilegiare le implicazioni cristiane dell’idea di Europa, unita al senso di pessimismo alimentato dalla diffusione dei regimi totalitari, sarà invece espressa soprattutto da Christopher Dawson che, anticipando sul «Criterion» le sue indagini sulla formazione della civiltà europea, si richiamerà ai valori cristiani, in una critica della cultura secolarizzata e materialistica reinterpretata anche in questo caso alla luce di una concezione rigeneratrice della crisi contemporanea. Seppur interrotto dall’inizio della seconda guerra mondiale, l’impegno europeistico del «Criterion» continuerà a orientare le riflessioni di Eliot, che nel corso degli anni Quaranta ribadirà l’importanza della responsabilità morale degli uomini di lettere, attestando, in Appunti per una definizione della cultura (1948), il decisivo ruolo svolto in tal senso durante la sua attività di direttore editoriale del primo dopoguerra.
2012
978-88-568-3549-6
Europa
Tradizione
Cristianesimo
Occidente
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14241/5968
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