La determinazione con cui a livello comunitario si sta perseguendo la sostenibilità urbana è evidenziata non solo dai numerosi documenti strategici redatti nell’ultimo decennio dall’Unione Europea a favore di una mobilità urbana sostenibile; ma anche dalle notevoli risorse economiche elargite per finanziare le politiche dei trasporti nei Paesi Membri. Nel 2019 l’EU funding of transport projects, nell’ambito dei finanziamenti MFF 2021-2027, ha messo in risalto come le risorse economiche non siano esclusivamente rivolte alla realizzazione della TEN-T. Nello specifico i fondi FESR e FEIS, così come i prestiti BEI, sono dedicati alla realizzazione di quei progetti altri nel settore dei trasporti capaci di offrire soluzioni alle diverse sfide aperte dalla transizione ecologica prospettata dal EU Green Deal, per le quali particolare attenzione: “will have to be paid to issues in big cities (…)”. In questa prospettiva la Commissione Europea nel 2020 in Sustainable and Smart Mobility Strategy – putting European transport on track for the future ha delineato le tappe temporali e gli obiettivi strategici per il raggiungimento di una mobilità urbana sostenibile sorretta da un impegno politico e economico, come si evince dal Report del 2020 dell’European Court of Auditors Sustainable Urban Mobility in the EU: No substantial improvement is possible without Member States’ commitment. In coerenza con le linee comunitarie in fatto di mobilità urbana sostenibile, alla luce de L’Agenda per lo Sviluppo Urbano Sostenibile Italiana del 2017 e del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile del 2019, l’Italia promuove il trasporto pubblico nelle aree urbane quale servizio fondamentale in favore della vivibilità delle città a forte densità demografica, per diminuire la pressione ambientale e favorire l’inclusione sociale delle fasce di popolazione più debole. In questa prospettiva, e in aggiunta al trasporto pubblico, anche il trasporto condiviso sta contribuendo a trasformare il ruolo e l’aspetto della mobilità urbana. In costante crescita nei maggiori centri urbani italiani, la Sharing mobility nella quale si integrano diverse modalità. Tra tutte il bike sharing una possibilità per la mobilità condivisa, così come per la territorialità cittadina, per la comunicazione tra le diverse zone urbane e per la costruzione di un racconto territoriale capace di assorbire le marginalità spaziali.
Azioni comunitarie per lo sviluppo urbano sostenibile. Il ruolo della mobilità sostenibile e la Sharing mobility in Italia
MONTEBELLI S
2021-01-01
Abstract
La determinazione con cui a livello comunitario si sta perseguendo la sostenibilità urbana è evidenziata non solo dai numerosi documenti strategici redatti nell’ultimo decennio dall’Unione Europea a favore di una mobilità urbana sostenibile; ma anche dalle notevoli risorse economiche elargite per finanziare le politiche dei trasporti nei Paesi Membri. Nel 2019 l’EU funding of transport projects, nell’ambito dei finanziamenti MFF 2021-2027, ha messo in risalto come le risorse economiche non siano esclusivamente rivolte alla realizzazione della TEN-T. Nello specifico i fondi FESR e FEIS, così come i prestiti BEI, sono dedicati alla realizzazione di quei progetti altri nel settore dei trasporti capaci di offrire soluzioni alle diverse sfide aperte dalla transizione ecologica prospettata dal EU Green Deal, per le quali particolare attenzione: “will have to be paid to issues in big cities (…)”. In questa prospettiva la Commissione Europea nel 2020 in Sustainable and Smart Mobility Strategy – putting European transport on track for the future ha delineato le tappe temporali e gli obiettivi strategici per il raggiungimento di una mobilità urbana sostenibile sorretta da un impegno politico e economico, come si evince dal Report del 2020 dell’European Court of Auditors Sustainable Urban Mobility in the EU: No substantial improvement is possible without Member States’ commitment. In coerenza con le linee comunitarie in fatto di mobilità urbana sostenibile, alla luce de L’Agenda per lo Sviluppo Urbano Sostenibile Italiana del 2017 e del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile del 2019, l’Italia promuove il trasporto pubblico nelle aree urbane quale servizio fondamentale in favore della vivibilità delle città a forte densità demografica, per diminuire la pressione ambientale e favorire l’inclusione sociale delle fasce di popolazione più debole. In questa prospettiva, e in aggiunta al trasporto pubblico, anche il trasporto condiviso sta contribuendo a trasformare il ruolo e l’aspetto della mobilità urbana. In costante crescita nei maggiori centri urbani italiani, la Sharing mobility nella quale si integrano diverse modalità. Tra tutte il bike sharing una possibilità per la mobilità condivisa, così come per la territorialità cittadina, per la comunicazione tra le diverse zone urbane e per la costruzione di un racconto territoriale capace di assorbire le marginalità spaziali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.