Affinché il meridionalismo non sia solo una posizione intellettuale ma produca effetti sia in campo culturale che sul concreto terreno delle policies occorre liberarlo da interpretazioni riduttive, anacronistiche e stereotipate. Lo spazio politico di un rinnovato meridionalismo non può che giocarsi allora in una struttura di opportunità che intersechi l’offerta di globalizzazione, la domanda di localismo e la dialettica fra istituzioni pubbliche e società civile nelle forme di sussidiarietà, solidarietà, autonomia e poliarchia. Da questo quadro composito, nascono alcune proposte come l’istituzione di assegni di ricerca finanziati dalle Regioni su specifici settori di policy come alternativa alle onerose consulenze esterne, frutto di un malinteso processo di privatizzazione; la promozione della conoscenza/diffusione/condivisione delle best practices amministrative locali; il potenziamento delle occasioni di visibilità internazionale e istituzionale degli imprenditori turistici locali; la creazione di una consulta permanente sull’educazione parentale (homeschooling), che dia forma a «distretti di solidarietà» tra istituzioni, famiglie e territorio – tutte misure la cui sostenibilità economica sarebbe peraltro garantita da una redistribuzione della spesa pubblica corrente.
Lo spazio politico del meridionalismo liberale
SERIO M
2012-01-01
Abstract
Affinché il meridionalismo non sia solo una posizione intellettuale ma produca effetti sia in campo culturale che sul concreto terreno delle policies occorre liberarlo da interpretazioni riduttive, anacronistiche e stereotipate. Lo spazio politico di un rinnovato meridionalismo non può che giocarsi allora in una struttura di opportunità che intersechi l’offerta di globalizzazione, la domanda di localismo e la dialettica fra istituzioni pubbliche e società civile nelle forme di sussidiarietà, solidarietà, autonomia e poliarchia. Da questo quadro composito, nascono alcune proposte come l’istituzione di assegni di ricerca finanziati dalle Regioni su specifici settori di policy come alternativa alle onerose consulenze esterne, frutto di un malinteso processo di privatizzazione; la promozione della conoscenza/diffusione/condivisione delle best practices amministrative locali; il potenziamento delle occasioni di visibilità internazionale e istituzionale degli imprenditori turistici locali; la creazione di una consulta permanente sull’educazione parentale (homeschooling), che dia forma a «distretti di solidarietà» tra istituzioni, famiglie e territorio – tutte misure la cui sostenibilità economica sarebbe peraltro garantita da una redistribuzione della spesa pubblica corrente.File | Dimensione | Formato | |
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