I Balcani sono la parte dell'Europa meno conosciuta, con una storia molto turbolenta, un'area con grandi complessità interne e una ricorrente alternanza di dominazioni straniere. Il Montenegro sembra essere un paradigma dei Balcani, uno spazio multietnico e multiculturale dove si incontrano tre grandi civiltà mediterranee: cattolica occidentale, ortodossa bizantina e musulmana orientale. Tra tutti gli Stati balcanici, il Montenegro è però quello che ha attirato meno attenzione nel sanguinoso processo di disintegrazione della Federazione jugoslava. Dopo aver convissuto a fatica con i serbi in una Unione federativa, oggi i montenegrini salutano per la quinta volta, nella loro storia plurisecolare, la costituzione di uno Stato indipendente. Il referendum del 21 maggio 2006 ha inaugurato infatti una nuova tappa nel destino politico di questo Paese. La conquista di un posto stabile in Europa, come auspicato dai suoi stessi abitanti e dagli osservatori internazionali, potrebbe costituire l'esito, meritato e felice, dell'ultima battaglia di questo popolo di guerrieri: la sfida per conservare la propria identità, pur nell'apertura necessaria verso il mondo globalizzato.
Storia del Montenegro. Dalle origini ai giorni nostri
SERIO M
2007-01-01
Abstract
I Balcani sono la parte dell'Europa meno conosciuta, con una storia molto turbolenta, un'area con grandi complessità interne e una ricorrente alternanza di dominazioni straniere. Il Montenegro sembra essere un paradigma dei Balcani, uno spazio multietnico e multiculturale dove si incontrano tre grandi civiltà mediterranee: cattolica occidentale, ortodossa bizantina e musulmana orientale. Tra tutti gli Stati balcanici, il Montenegro è però quello che ha attirato meno attenzione nel sanguinoso processo di disintegrazione della Federazione jugoslava. Dopo aver convissuto a fatica con i serbi in una Unione federativa, oggi i montenegrini salutano per la quinta volta, nella loro storia plurisecolare, la costituzione di uno Stato indipendente. Il referendum del 21 maggio 2006 ha inaugurato infatti una nuova tappa nel destino politico di questo Paese. La conquista di un posto stabile in Europa, come auspicato dai suoi stessi abitanti e dagli osservatori internazionali, potrebbe costituire l'esito, meritato e felice, dell'ultima battaglia di questo popolo di guerrieri: la sfida per conservare la propria identità, pur nell'apertura necessaria verso il mondo globalizzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.