Il contributo inquadra la ricerca di Anthony D. Smith (1939-2016) come risposta ai consolidati paradigmi modernisti e costruttivisti che hanno cercato di spiegare le identità nazionali come prodotti della modernità, e, in definitiva, come fenomeni sovrastrutturali. L'approccio etno-simbolico di Smith mira piuttosto a riconoscere l'importanza di una prospettiva di lungo periodo per rendere ragione della complessità dei fenomeni sociopolitici, individuando le basi premoderne della nazionalità nelle più antiche manifestazioni della comunità etnica (senza cadere nelle ingenuità delle interpretazioni c.d. “perenniste”) e valorizzando la mitopoiesi come realtà costitutiva delle Nazioni moderne. In questo modo egli arriva a distinguere fra un nazionalismo come prodotto della modernità (“ideologia moderna secolarizzata”) e il senso più autentico del sentimento nazionale, sviluppatosi sulla base delle memorie condivise e sulla tradizione delle comunità etniche, sui suoi valori e simboli. Questi sono tutti fattori che, nel corso del tempo, cambiano molto lentamente e il cui significato e percezione sono costantemente in trasformazione. Sicché possiamo definire l'identità nazionale come la continua riproduzione e reinterpretazione di questi elementi, che costituiscono l'eredità distintiva delle nazioni. E, accanto a questo, riconoscere che vi è un processo di identificazione degli individui con quel complesso, con quell'eredità e con i suoi elementi culturali. In definitiva, Smith ci porta a considerare come i nostri miti, memorie e simboli debbano essere costantemente rinnovati e continuamente ri-narrati, al fine di assicurare la nostra stessa sopravvivenza. In questa maniera, la Nazione diventa la ripresa e la ri-narrazione continua della nostra storia da parte di ogni generazione dei nostri discendenti. Partendo allora dalla lezione dello studioso inglese, è possibile approfondire, con successive ricerche su casi di studio concreti, le modalità con cui i nazionalisti hanno trasformato il linguaggio che legittima la mobilitazione collettiva; e le connessioni fra i miti fondativi degli Stati nazionali e le tradizioni etniche preesistenti.
Il nazionalismo nella prospettiva etno-simbolica di Anthony D. Smith
SERIO M
2018-01-01
Abstract
Il contributo inquadra la ricerca di Anthony D. Smith (1939-2016) come risposta ai consolidati paradigmi modernisti e costruttivisti che hanno cercato di spiegare le identità nazionali come prodotti della modernità, e, in definitiva, come fenomeni sovrastrutturali. L'approccio etno-simbolico di Smith mira piuttosto a riconoscere l'importanza di una prospettiva di lungo periodo per rendere ragione della complessità dei fenomeni sociopolitici, individuando le basi premoderne della nazionalità nelle più antiche manifestazioni della comunità etnica (senza cadere nelle ingenuità delle interpretazioni c.d. “perenniste”) e valorizzando la mitopoiesi come realtà costitutiva delle Nazioni moderne. In questo modo egli arriva a distinguere fra un nazionalismo come prodotto della modernità (“ideologia moderna secolarizzata”) e il senso più autentico del sentimento nazionale, sviluppatosi sulla base delle memorie condivise e sulla tradizione delle comunità etniche, sui suoi valori e simboli. Questi sono tutti fattori che, nel corso del tempo, cambiano molto lentamente e il cui significato e percezione sono costantemente in trasformazione. Sicché possiamo definire l'identità nazionale come la continua riproduzione e reinterpretazione di questi elementi, che costituiscono l'eredità distintiva delle nazioni. E, accanto a questo, riconoscere che vi è un processo di identificazione degli individui con quel complesso, con quell'eredità e con i suoi elementi culturali. In definitiva, Smith ci porta a considerare come i nostri miti, memorie e simboli debbano essere costantemente rinnovati e continuamente ri-narrati, al fine di assicurare la nostra stessa sopravvivenza. In questa maniera, la Nazione diventa la ripresa e la ri-narrazione continua della nostra storia da parte di ogni generazione dei nostri discendenti. Partendo allora dalla lezione dello studioso inglese, è possibile approfondire, con successive ricerche su casi di studio concreti, le modalità con cui i nazionalisti hanno trasformato il linguaggio che legittima la mobilitazione collettiva; e le connessioni fra i miti fondativi degli Stati nazionali e le tradizioni etniche preesistenti.File | Dimensione | Formato | |
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