The debate on the relationship between democracy, public opinion, and political representation began with the anti-Romantic polemic that emerged in the United States in the early twentieth century, spearheaded by Irving Babbitt. This culminated in the publication of "Democracy and Leadership" (1924), which focused on radically — and sometimes obsessively — challenging Rousseau's ideas. The debate then gradually extended to the British intellectual context, partly thanks to the influence of T. E. Hulme, a proponent of reactionary classicism with connections to Maurras. Against the backdrop of a crisis in the entire Western tradition involving Britain’s various ideological movements, the British political debate on democracy in the 1930s and 1940s translates into an inquiry into the notion of democracy and its transformations. From this perspective, Rousseau emerges as a complex and multifaceted figure capable of illuminating the underlying tensions that characterised the conservative movement and the positions of the English left during this period of historical transition between reform and revolution. He also serves as a nexus between European and Atlantic culture.

A partire dalla polemica antiromantica avviata all’inizio del Novecento negli Stati Uniti da Irving Babbitt e che, culminata con la pubblicazione di "Democracy and Leadership" (1924) si focalizzava su una drastica (e talvolta ossessiva) messa in discussione delle teorie di Rousseau, il dibattito sui rapporti tra democrazia, opinione pubblica e rappresentanza politica, si sarebbe progressivamente esteso, anche grazie all’incidenza di T.E. Hulme, esponente di un classicismo reazionario non privo di aderenze con quello di Maurraus, al contesto intellettuale britannico. Coinvolgendo i diversi movimenti ideologici della Gran Bretagna e sullo sfondo di una crisi dell’intera tradizione occidentale, il dibattito politico inglese sulla democrazia negli anni Trenta e Quaranta, proprio per la sua duplice valenza di momento di transizione storica sospeso tra riforme e rivoluzione e di spazio di intersezione tra la cultura europea e quella atlantica, si traduce quindi in un’indagine sulla nozione di democrazia e sulle sue trasformazioni, di cui Rousseau costituisce un complesso e variegato luogo di rifrazione in grado di far risaltare le trasversali tensioni che caratterizzavano il movimento conservatore e le posizioni della sinistra inglese.

 «Rousseau sotto il letto». La democrazia nel dibattito politico inglese tra le due guerre

Angelo Arciero
2025-01-01

Abstract

The debate on the relationship between democracy, public opinion, and political representation began with the anti-Romantic polemic that emerged in the United States in the early twentieth century, spearheaded by Irving Babbitt. This culminated in the publication of "Democracy and Leadership" (1924), which focused on radically — and sometimes obsessively — challenging Rousseau's ideas. The debate then gradually extended to the British intellectual context, partly thanks to the influence of T. E. Hulme, a proponent of reactionary classicism with connections to Maurras. Against the backdrop of a crisis in the entire Western tradition involving Britain’s various ideological movements, the British political debate on democracy in the 1930s and 1940s translates into an inquiry into the notion of democracy and its transformations. From this perspective, Rousseau emerges as a complex and multifaceted figure capable of illuminating the underlying tensions that characterised the conservative movement and the positions of the English left during this period of historical transition between reform and revolution. He also serves as a nexus between European and Atlantic culture.
2025
A partire dalla polemica antiromantica avviata all’inizio del Novecento negli Stati Uniti da Irving Babbitt e che, culminata con la pubblicazione di "Democracy and Leadership" (1924) si focalizzava su una drastica (e talvolta ossessiva) messa in discussione delle teorie di Rousseau, il dibattito sui rapporti tra democrazia, opinione pubblica e rappresentanza politica, si sarebbe progressivamente esteso, anche grazie all’incidenza di T.E. Hulme, esponente di un classicismo reazionario non privo di aderenze con quello di Maurraus, al contesto intellettuale britannico. Coinvolgendo i diversi movimenti ideologici della Gran Bretagna e sullo sfondo di una crisi dell’intera tradizione occidentale, il dibattito politico inglese sulla democrazia negli anni Trenta e Quaranta, proprio per la sua duplice valenza di momento di transizione storica sospeso tra riforme e rivoluzione e di spazio di intersezione tra la cultura europea e quella atlantica, si traduce quindi in un’indagine sulla nozione di democrazia e sulle sue trasformazioni, di cui Rousseau costituisce un complesso e variegato luogo di rifrazione in grado di far risaltare le trasversali tensioni che caratterizzavano il movimento conservatore e le posizioni della sinistra inglese.
Rousseau, democracy, totalitarianism, conservatism, progressivism
Rousseau, democrazia, totalitarismo, conservatorismo, progressismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14241/10881
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