In the midst of the current debate on the use of the European Stability Mechanism (ESM) in support of the economic and financial crisis resulting from the COVID-19 pandemic, the article first summarizes the historical origins of this institution, its legal nature, the sources governing it and its application during its short story. After that, it’s critically analyzed the actual possibility of using the financial support tools provided by the ESM Treaty and by its Guidelines, without activating the strict conditions of clause 136.3, ECFT and 3 ESM Treaty. The application of the ESM in a light configuration, conditioned only by the expense commitment due to the assignment of the credit line called Pandemic Crisis Support (PCS), established on the basis of the existing Enhanced Conditions Credit Line (ECCL), ad hoc to face the pandemic crisis, is questioned by the letter of the regulatory body governing its operations. Besides that, according to the analysis of the regulations, there is some concerns about the possibility of modifying the conditionality in a stricter sense at a time following the access to precautionary financial assistance. Finally, the article wonders which scenarios are likely to be expected as a consequence of the activation of the ESM in an anti-pandemic purpose, especially considering the nature of this Institution, created to guarantee the financial stability of the Eurozone and with the role of lender of last resort

Nel vivo del dibattito sull’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) a sostegno della crisi economico-finanziaria conseguente alla pandemia da COVID -19, l’articolo dapprima ripercorre sinteticamente le origini storiche di tale Istituzione, la sua natura giuridica, le fonti che lo disciplinano ed il suo utilizzo nel corso della sua pur breve esistenza. Dopodiché, viene analizzata criticamente l’effettiva possibilità di utilizzare gli strumenti di sostegno finanziario previsti dal Trattato MES e dalle sue Linee guida, senza attivare le rigorose condizionalità di cui all’art. 136.3, TFUE e all’art. 3, Trattato MES. L’uso del MES in una configurazione light, condizionato solo dal vincolo di spesa collegato all’erogazione della linea di credito denominata Pandemic Crisis Support (PCS), istituita sulla base della esistente Enhanced Conditions Credit Line (ECCL), ad hoc per affrontare la crisi pandemica, è messo in dubbio dalla lettera del corpus normativo che ne disciplina l’operatività. A ciò si aggiungano le perplessità che suscita la possibilità di modificare le condizionalità in senso più rigoroso in un momento successivo all’accesso all’assistenza finanziaria precauzionale, derivanti dall’analisi della relativa disciplina. Ci si interroga, infine, su quali possano essere gli scenari verosimilmente prevedibili conseguenti all’attivazione del MES in funzione anti-pandemica, specie alla luce della natura di questa Istituzione, nata per garantire la stabilità finanziaria dell’Eurozona e con funzioni di prestatore di ultima istanza

L'insostenibile “leggerezza” del Meccanismo europeo di stabilità. La democrazia alla prova dell'emergenza pandemica

SALMONI F
2020-01-01

Abstract

In the midst of the current debate on the use of the European Stability Mechanism (ESM) in support of the economic and financial crisis resulting from the COVID-19 pandemic, the article first summarizes the historical origins of this institution, its legal nature, the sources governing it and its application during its short story. After that, it’s critically analyzed the actual possibility of using the financial support tools provided by the ESM Treaty and by its Guidelines, without activating the strict conditions of clause 136.3, ECFT and 3 ESM Treaty. The application of the ESM in a light configuration, conditioned only by the expense commitment due to the assignment of the credit line called Pandemic Crisis Support (PCS), established on the basis of the existing Enhanced Conditions Credit Line (ECCL), ad hoc to face the pandemic crisis, is questioned by the letter of the regulatory body governing its operations. Besides that, according to the analysis of the regulations, there is some concerns about the possibility of modifying the conditionality in a stricter sense at a time following the access to precautionary financial assistance. Finally, the article wonders which scenarios are likely to be expected as a consequence of the activation of the ESM in an anti-pandemic purpose, especially considering the nature of this Institution, created to guarantee the financial stability of the Eurozone and with the role of lender of last resort
2020
Nel vivo del dibattito sull’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) a sostegno della crisi economico-finanziaria conseguente alla pandemia da COVID -19, l’articolo dapprima ripercorre sinteticamente le origini storiche di tale Istituzione, la sua natura giuridica, le fonti che lo disciplinano ed il suo utilizzo nel corso della sua pur breve esistenza. Dopodiché, viene analizzata criticamente l’effettiva possibilità di utilizzare gli strumenti di sostegno finanziario previsti dal Trattato MES e dalle sue Linee guida, senza attivare le rigorose condizionalità di cui all’art. 136.3, TFUE e all’art. 3, Trattato MES. L’uso del MES in una configurazione light, condizionato solo dal vincolo di spesa collegato all’erogazione della linea di credito denominata Pandemic Crisis Support (PCS), istituita sulla base della esistente Enhanced Conditions Credit Line (ECCL), ad hoc per affrontare la crisi pandemica, è messo in dubbio dalla lettera del corpus normativo che ne disciplina l’operatività. A ciò si aggiungano le perplessità che suscita la possibilità di modificare le condizionalità in senso più rigoroso in un momento successivo all’accesso all’assistenza finanziaria precauzionale, derivanti dall’analisi della relativa disciplina. Ci si interroga, infine, su quali possano essere gli scenari verosimilmente prevedibili conseguenti all’attivazione del MES in funzione anti-pandemica, specie alla luce della natura di questa Istituzione, nata per garantire la stabilità finanziaria dell’Eurozona e con funzioni di prestatore di ultima istanza
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