The Collectio Pauli, the sylloge of the Registrum Epistolarum of Gregory the Great compiled by Paul the Deacon on request of Adalard of Corbie, is at the core of this research. The Collectio is structured in thematic units designed to support the legitimacy of certain claims of the Carolingians. However an interpolated letter in which the pope is represented as fervent iconodule (Registrum, IX, 148) converges in the Collectio as well. The presence of this text will be able to strongly influence the ongoing debate among the Frankish theologians and the papacy. In the first stage of the debate the Frankish theologians had been able to challenge the decisions of the Second Ecumenical Council of Nicaea. The spread of the Collectio Pauli at the Carolingian court and the extensive use of the interpolated letter by Pope Adrian I will force the Frankish theologians to change at least part of their assertions.

Al centro di questa ricerca c’è la Collectio Pauli, la silloge del Registrum Epistolarum di Gregorio Magno compilata da Paolo Diacono su richiesta di Adalardo di Corbie. La Collectio fu copiata in uno scriptorium dell’Italia nord-orientale fra gli anni 786/7 e 790 e si presenta strutturata per nuclei tematici atti a sostenere la legittimità di alcune rivendicazioni dei Carolingi. Nella Collectio confluisce anche una lettera interpolata (Registrum, IX, 148), in cui il papa è rappresentato come fervente iconodulo. La presenza di questo testo sarà in grando di condizionare fortemente il dibattito in corso fra teologi franchi e papato. Nella prima fase del dibattito i teologi franchi avevano potuto contestare le deliberazioni del secondo concilio ecumenico di Nicea. La diffusione della Collectio Pauli presso la corte carolingia e l’ampio ricorso di papa Adriano I alla lettera interpolata, sia come strumento di contestazione sia come nucleo intorno al quale ricomporre le rispettive posizioni, costringeranno tuttavia i teologi franchi a modificare almeno in parte le loro asserzioni

Gli inganni della tradizione. Una silloge del Registrum di Gregorio Magno nei rapporti fra Carolingi e papato e nel dibattito sulle immagini sacre

Ricciardi A
2015-01-01

Abstract

The Collectio Pauli, the sylloge of the Registrum Epistolarum of Gregory the Great compiled by Paul the Deacon on request of Adalard of Corbie, is at the core of this research. The Collectio is structured in thematic units designed to support the legitimacy of certain claims of the Carolingians. However an interpolated letter in which the pope is represented as fervent iconodule (Registrum, IX, 148) converges in the Collectio as well. The presence of this text will be able to strongly influence the ongoing debate among the Frankish theologians and the papacy. In the first stage of the debate the Frankish theologians had been able to challenge the decisions of the Second Ecumenical Council of Nicaea. The spread of the Collectio Pauli at the Carolingian court and the extensive use of the interpolated letter by Pope Adrian I will force the Frankish theologians to change at least part of their assertions.
2015
Al centro di questa ricerca c’è la Collectio Pauli, la silloge del Registrum Epistolarum di Gregorio Magno compilata da Paolo Diacono su richiesta di Adalardo di Corbie. La Collectio fu copiata in uno scriptorium dell’Italia nord-orientale fra gli anni 786/7 e 790 e si presenta strutturata per nuclei tematici atti a sostenere la legittimità di alcune rivendicazioni dei Carolingi. Nella Collectio confluisce anche una lettera interpolata (Registrum, IX, 148), in cui il papa è rappresentato come fervente iconodulo. La presenza di questo testo sarà in grando di condizionare fortemente il dibattito in corso fra teologi franchi e papato. Nella prima fase del dibattito i teologi franchi avevano potuto contestare le deliberazioni del secondo concilio ecumenico di Nicea. La diffusione della Collectio Pauli presso la corte carolingia e l’ampio ricorso di papa Adriano I alla lettera interpolata, sia come strumento di contestazione sia come nucleo intorno al quale ricomporre le rispettive posizioni, costringeranno tuttavia i teologi franchi a modificare almeno in parte le loro asserzioni
Gregorio Magno Carlo Magno immagini Registrum epistolarum concilio ecumenico di Nicea episcopato franco
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