Questo lavoro ha lo scopo di descrivere le impasse terapeutiche che si incontrano nel trattamento del disturbo ossessivo avendo come oggetto privilegiato della nostra analisi le rappresentazione del paziente. In particolare, cercheremo di rispondere alle seguenti domande: come valuta il paziente ossesso l’aiuto psicologico proposto dal terapeuta? Quali sono le specifiche valutazioni che ostacolano o rendono persino vano tale aiuto? Risponderemo muovendo da una delle tesi più accreditate nel mondo del cognitivismo clinico: quella secondo cui la sintomatologia ossessiva sia determinata da un senso ipertrofico di responsabilità (Arntz et al. 2007; Ladouceur et al. 1997; Lopatka e Rachman 1995; Mancini et al. 2004; Salkovskis 1985, 1989; Salkovskis e Forrester 2002; Shafran 1997) ed in particolare da un timore di colpa morale (Basile e Manini 2011; Gangemi et al. 2007; Mancini 2005; Mancini e Gangemi 2004: Mancini et al. 2008; Rachman 1993; Shafran et al.1996; Shapiro e Stewart 2011). Sosterremo, in accordo con tale tesi e sulla base della osservazione clinica, che è possibile interpretare gran parte delle resistenze al trattamento e delle impasse relazionali come effetti di valutazioni riconducibili alle stesse strutture psicologiche implicate nelle genesi della sintomatologia ossessiva (Saliani e Mancini 2010) e forniremo, con l’aiuto di esemplificazioni cliniche e stralci di dialogo interno riferito dai pazienti, una descrizione dettagliata di tali valutazioni operanti nelle diverse fasi del trattamento.
Il paziente ossessivo: rappresentazioni relative all'intervento di aiuto e impasse terapeutiche
Mancini F
2012-01-01
Abstract
Questo lavoro ha lo scopo di descrivere le impasse terapeutiche che si incontrano nel trattamento del disturbo ossessivo avendo come oggetto privilegiato della nostra analisi le rappresentazione del paziente. In particolare, cercheremo di rispondere alle seguenti domande: come valuta il paziente ossesso l’aiuto psicologico proposto dal terapeuta? Quali sono le specifiche valutazioni che ostacolano o rendono persino vano tale aiuto? Risponderemo muovendo da una delle tesi più accreditate nel mondo del cognitivismo clinico: quella secondo cui la sintomatologia ossessiva sia determinata da un senso ipertrofico di responsabilità (Arntz et al. 2007; Ladouceur et al. 1997; Lopatka e Rachman 1995; Mancini et al. 2004; Salkovskis 1985, 1989; Salkovskis e Forrester 2002; Shafran 1997) ed in particolare da un timore di colpa morale (Basile e Manini 2011; Gangemi et al. 2007; Mancini 2005; Mancini e Gangemi 2004: Mancini et al. 2008; Rachman 1993; Shafran et al.1996; Shapiro e Stewart 2011). Sosterremo, in accordo con tale tesi e sulla base della osservazione clinica, che è possibile interpretare gran parte delle resistenze al trattamento e delle impasse relazionali come effetti di valutazioni riconducibili alle stesse strutture psicologiche implicate nelle genesi della sintomatologia ossessiva (Saliani e Mancini 2010) e forniremo, con l’aiuto di esemplificazioni cliniche e stralci di dialogo interno riferito dai pazienti, una descrizione dettagliata di tali valutazioni operanti nelle diverse fasi del trattamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.