La discussione riguardo i rimedi alla crisi bancaria potrà essere ritenuta esaustiva solo allorquando si svolga alla luce dello studio relativo agli strumenti di prevenzione al dissesto previsti dall’ordinamento. Se non vi è dubbio che la tempestiva percezione delle difficoltà che minacciano il sistema di banca renda meno gravosi i costi e l’intera gestione delle criticità scaturenti, così il ritardo dell’azione preventiva renderà pressoché vani i tentativi risanatori basati sui modelli predisposti alla conservazione dell’impresa. In queste pagine, una volta chiarita l’importanza della rapida emersione dei primi segnali di patologia, si passeranno in esame i poteri attribuiti all’organico amministrativo e di controllo volti ad eliminare le inefficienze rilevate e, qualora le stesse appaiano tali da pregiudicare l’equilibrio dell’ente creditizio, l’opportunità di procedere alla segnalazione presso l’autorità di vigilanza. Risulta quindi un quadro in cui il cosiddetto “controllo cartolare” ha una funzione necessaria rispetto alla creazione del materiale istruttorio e di supporto all’eventuale intervento successivo della Banca d’Italia. La trattazione si conclude con la classificazione dei mezzi risanatori endogeni ed esogeni all’istituto bancario, e tra questi ultimi, degni di approfondimento, il sostegno finanziario da parte della Banca d’Italia, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.

Verso il risanamento della crisi bancaria: Classificazione dei modelli risolutivi

Sanasi d'Arpe V
2015-01-01

Abstract

La discussione riguardo i rimedi alla crisi bancaria potrà essere ritenuta esaustiva solo allorquando si svolga alla luce dello studio relativo agli strumenti di prevenzione al dissesto previsti dall’ordinamento. Se non vi è dubbio che la tempestiva percezione delle difficoltà che minacciano il sistema di banca renda meno gravosi i costi e l’intera gestione delle criticità scaturenti, così il ritardo dell’azione preventiva renderà pressoché vani i tentativi risanatori basati sui modelli predisposti alla conservazione dell’impresa. In queste pagine, una volta chiarita l’importanza della rapida emersione dei primi segnali di patologia, si passeranno in esame i poteri attribuiti all’organico amministrativo e di controllo volti ad eliminare le inefficienze rilevate e, qualora le stesse appaiano tali da pregiudicare l’equilibrio dell’ente creditizio, l’opportunità di procedere alla segnalazione presso l’autorità di vigilanza. Risulta quindi un quadro in cui il cosiddetto “controllo cartolare” ha una funzione necessaria rispetto alla creazione del materiale istruttorio e di supporto all’eventuale intervento successivo della Banca d’Italia. La trattazione si conclude con la classificazione dei mezzi risanatori endogeni ed esogeni all’istituto bancario, e tra questi ultimi, degni di approfondimento, il sostegno finanziario da parte della Banca d’Italia, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.
2015
Crisi bancaria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14241/7151
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