L’insonnia è un disturbo psicologico che affl igge un terzo della popolazione mondiale e si associa a numerose conseguenze negative per la salute. Le linee guida Europee, sulla base dei risultati di diverse metanalisi, hanno recentemente indicato il trattamento Cognitivo Comportamentale per l’insonnia (Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia - CBT-I) come intervento di prima scelta per il disturbo di insonnia. Diverse evidenze hanno tuttavia sottolineato una forte discrepanza tra le attuali linee guida, basate sull’evidenza empirica, e la fattuale off erta clinica. Infatti, i pazienti con disturbo di insonnia ricorrono frequentemente a trattamenti alternativi come la melatonina, la fototerapia, l’esercizio fi sico, la medicina complementare e alternativa, e la mindfulness. L’effi cacia di questi interventi è stata però scarsamente valutata. Il presente articolo ha come obiettivo quello di riassumere lo stato dell’arte sulle prove di effi cacia derivate da studi clinici randomizzati e controllati su questi trattamenti per il disturbo di insonnia, per i quali ancora non ci sono indicazioni chiare, al fi ne di approfondire le linee guida cliniche attualmente disponibili. Per nessuno degli interventi valutati vi è un supporto empirico pari o superiore a quello disponibile per la CBT per l’insonnia. Emergono alcune evidenze a favore della melatonina nel miglioramento della latenza di addormentamento e della mindfulness per i sintomi diurni dell’insonnia. Questo suggerisce un loro possibile utilizzo per pazienti con problematiche specifi che, anche se non sembrano essere effi caci per la cura completa del disturbo di insonnia. Pertanto, l’intervento CBT-I dovrebbe essere off erto come prima scelta ma potrebbe essere integrato con moduli specifi ci. Gli studi scientifi ci sull’effi cacia di questi interventi sono tuttavia scarsi e, non sempre, rispondono ai criteri di qualità indicati dalle linee guida internazionali. Emerge quindi un’urgenza di una comprensione più chiara dell’effi cacia di questi protocolli tramite studi qualitativamente validi, e la valutazione dell’integrazione di alcune loro componenti nei trattamenti standard e raccomandati per l’insonnia.

UNA RASSEGNA NARRATIVA SULL'EFFICACIA DELLA MELATONINA, DELLA FOTOTERAPIA, DELL'ESERCIZIO FISICO, DELLA MEDICINA COMPLEMENTARE E DELLA MINDFULNESS PER IL DISTURBO DI INSONNIA

BAGLIONI C
2021-01-01

Abstract

L’insonnia è un disturbo psicologico che affl igge un terzo della popolazione mondiale e si associa a numerose conseguenze negative per la salute. Le linee guida Europee, sulla base dei risultati di diverse metanalisi, hanno recentemente indicato il trattamento Cognitivo Comportamentale per l’insonnia (Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia - CBT-I) come intervento di prima scelta per il disturbo di insonnia. Diverse evidenze hanno tuttavia sottolineato una forte discrepanza tra le attuali linee guida, basate sull’evidenza empirica, e la fattuale off erta clinica. Infatti, i pazienti con disturbo di insonnia ricorrono frequentemente a trattamenti alternativi come la melatonina, la fototerapia, l’esercizio fi sico, la medicina complementare e alternativa, e la mindfulness. L’effi cacia di questi interventi è stata però scarsamente valutata. Il presente articolo ha come obiettivo quello di riassumere lo stato dell’arte sulle prove di effi cacia derivate da studi clinici randomizzati e controllati su questi trattamenti per il disturbo di insonnia, per i quali ancora non ci sono indicazioni chiare, al fi ne di approfondire le linee guida cliniche attualmente disponibili. Per nessuno degli interventi valutati vi è un supporto empirico pari o superiore a quello disponibile per la CBT per l’insonnia. Emergono alcune evidenze a favore della melatonina nel miglioramento della latenza di addormentamento e della mindfulness per i sintomi diurni dell’insonnia. Questo suggerisce un loro possibile utilizzo per pazienti con problematiche specifi che, anche se non sembrano essere effi caci per la cura completa del disturbo di insonnia. Pertanto, l’intervento CBT-I dovrebbe essere off erto come prima scelta ma potrebbe essere integrato con moduli specifi ci. Gli studi scientifi ci sull’effi cacia di questi interventi sono tuttavia scarsi e, non sempre, rispondono ai criteri di qualità indicati dalle linee guida internazionali. Emerge quindi un’urgenza di una comprensione più chiara dell’effi cacia di questi protocolli tramite studi qualitativamente validi, e la valutazione dell’integrazione di alcune loro componenti nei trattamenti standard e raccomandati per l’insonnia.
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