In questo articolo vengono discussi, utilizzando una prospettiva antropologica, due incontri psicoterapeutici con minori di origine latinoamericana. L’autore, partendo da una critica alla visione essenzialista della cultura, sposta il discorso dal considerare i minori come "stranieri" al considerarli come "migranti", mostrando come essi siano coinvolti, al pari dei loro genitori, in un processo creativo e negoziale di ridefinizione della propria identità. Per discutere questo argomento e metterlo in relazione con l’incontro terapeutico oggetto di dibattito, l’autore analizza tre tematiche: la polisemanticità del concetto di famiglia, il ruolo giocato dall’immaginazione nella costruzione dell’identità dei migranti, il rapporto fra maschile e femminile nelle culture latino-americane. L’autore conclude con alcune considerazioni sulla chiusura prematura dei due iter terapeutici.
Sintomi di alterità. Per una critica antropologica dell'incontro psicoterapeutico con bambini migranti
Russo C
2014-01-01
Abstract
In questo articolo vengono discussi, utilizzando una prospettiva antropologica, due incontri psicoterapeutici con minori di origine latinoamericana. L’autore, partendo da una critica alla visione essenzialista della cultura, sposta il discorso dal considerare i minori come "stranieri" al considerarli come "migranti", mostrando come essi siano coinvolti, al pari dei loro genitori, in un processo creativo e negoziale di ridefinizione della propria identità. Per discutere questo argomento e metterlo in relazione con l’incontro terapeutico oggetto di dibattito, l’autore analizza tre tematiche: la polisemanticità del concetto di famiglia, il ruolo giocato dall’immaginazione nella costruzione dell’identità dei migranti, il rapporto fra maschile e femminile nelle culture latino-americane. L’autore conclude con alcune considerazioni sulla chiusura prematura dei due iter terapeutici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.