Il susseguirsi di attentati terroristici nel corso degli ultimi anni in Europa, e ancora gli ultimi avvenimenti di qualche settimana fa sono fonte di preoccupazione dei Parlamenti e dei Governi, ma anche dei singoli individui che vivono in società a base democratica. Si tratta di fenomeni che trascendono l’immaginazione e si sottraggono a possibili profezie, i quali tuttavia, pur costituendo l’estremo sanguinoso limite a cui può condurre l’avversione cieca verso tutto ciò che è differente da se´, non sono altro che l’espressione condotta al punto estremo di atteggiamenti mentali e di strumentalizzazioni di idee riflesse nei diversi continenti attraverso comunicazioni di gruppi politici ammantati da sedicenti credenze religiose, attività discriminatorie di fazioni, movimenti e sette intolleranti, proclami con diffusione di immagini che si ispirano a principi di intolleranza, di vendetta, di odio e insofferenza. Questi fenomeni si sono rafforzati e moltiplicati nel web. Di fronte a questo desolante e preoccupante scenario i giuristi hanno reagito sia esprimendo l’orientamento delle istituzioni a cui sono legati, sia nella loro funzione sociale di difensori dei diritti e quindi di protettori delle minoranze discriminate, delle categorie deboli non adeguatamente tutelate, dei singoli che si trovano in pericolo o sono indicati come portatori di disvalori o fungono da simbolo di status avversati e dileggiati. Il nuovo secolo si è dunque aperto all’insegna della continuità del “secolo breve”, non ha saputo sconfiggere i movimenti sovversivi, intolleranti, discriminatori, ne´ ripudiare le atrocità commesse nel secolo passato in ragione delle idee che li sostenevano.

Autonomia privata, diritti fondamentali e “linguaggio dell’odio”

ALPA G.
2018-01-01

Abstract

Il susseguirsi di attentati terroristici nel corso degli ultimi anni in Europa, e ancora gli ultimi avvenimenti di qualche settimana fa sono fonte di preoccupazione dei Parlamenti e dei Governi, ma anche dei singoli individui che vivono in società a base democratica. Si tratta di fenomeni che trascendono l’immaginazione e si sottraggono a possibili profezie, i quali tuttavia, pur costituendo l’estremo sanguinoso limite a cui può condurre l’avversione cieca verso tutto ciò che è differente da se´, non sono altro che l’espressione condotta al punto estremo di atteggiamenti mentali e di strumentalizzazioni di idee riflesse nei diversi continenti attraverso comunicazioni di gruppi politici ammantati da sedicenti credenze religiose, attività discriminatorie di fazioni, movimenti e sette intolleranti, proclami con diffusione di immagini che si ispirano a principi di intolleranza, di vendetta, di odio e insofferenza. Questi fenomeni si sono rafforzati e moltiplicati nel web. Di fronte a questo desolante e preoccupante scenario i giuristi hanno reagito sia esprimendo l’orientamento delle istituzioni a cui sono legati, sia nella loro funzione sociale di difensori dei diritti e quindi di protettori delle minoranze discriminate, delle categorie deboli non adeguatamente tutelate, dei singoli che si trovano in pericolo o sono indicati come portatori di disvalori o fungono da simbolo di status avversati e dileggiati. Il nuovo secolo si è dunque aperto all’insegna della continuità del “secolo breve”, non ha saputo sconfiggere i movimenti sovversivi, intolleranti, discriminatori, ne´ ripudiare le atrocità commesse nel secolo passato in ragione delle idee che li sostenevano.
2018
autonomia privata
libertà di espressione
dignità
hate speech
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14241/8582
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